Sessualità

La sessualità infantile e la genitalità adulta a confronto.
Il bisogno di capire la sessualità

Sempre più’ numerosi sono oggigiorno i fatti legati alla violenza. Si può’ subire violenza ovunque e in ogni età; gli episodi che ci parlano di violenza sono molteplici e di vario tipo.

Il bisogno di capire la sessualità

I giornali e i mezzi di comunicazione ne danno notizia, espongono i fatti, illustrano i luoghi, parlano delle persone coinvolte, presentano conseguenze e soluzioni. ( Besenghi, 1990 ).

Gli esperti in materia ( psicologi, medici, sociologi, giuristi) intervengono per capire e spiegare  perché  ciò possa  accadere. Vengono studiati e presentati i tratti di personalità “di chi” violenta e le conseguenze “di chi” subisce la violenza, sono resi colpevoli ora l’uno, ora l’altro od entrambi; si propongono interventi di tipo rieducativo per l’una e l’altra persona, si definiscono gli ambiti e le modalità per prevenire abusi e violenze  ( Quadrio et.al.,1998 ).

L’opinione pubblica è ormai più’ che attenta a tali fenomeni: presta attenzione alla notizia e ne e’  coinvolta, soprattutto emotivamente.

Quando gli episodi di abuso, di violenza  e di sfruttamento parlano di sessualità  e riguardano in  particolare i minori e tra questi i bambini, il coinvolgimento emotivo della gente e’ maggiore (Ventimiglia 1993).  Essa rimane  ancora più’ sbalordita e confusa perché  il fatto rende protagonisti da una parte i minori, persone indifese ai quali spetta di diritto l’amore, la cura, la guida, il sostegno, la tutela e il rispetto degli adulti e dall’altra  individui maturi  che per le loro motivazioni e dinamiche personali  abusano  al fine di  soddisfare il  proprio desiderio sessuale ( Glasser 1996 ).

Secondo alcune ricerche ( Moller, Bier, 1995 ), negli ultimi dieci anni, circa il 25% delle violenze sessuali e’ rivolto ai bambini e, nonostante si possa affermare che le devianze e le patologie sessuali siano sempre esistite e che la gravità degli episodi legati alla pedofilia , all’incesto e alle violenze sessuali rivolte ai minori dipenda dal contesto socioculturale e dal periodo storico in cui si verificano,  la frequenza con la quale oggi tale fenomeno si manifesta nel nostro contesto sociale senza distinzione di razza e di provenienza, e’ indicativa di un forte disagio  vissuto dal singolo individuo nel sociale.

La sessualità umana, infatti, nelle sue componenti biologiche. psicologiche, sociali e culturali,  assume da sempre per l’uomo  un significato “esistenziale profondo” che va oltre la dimensione  istintuale   (Demarco et.al.).

Insieme alla varietà’ di situazioni  (Blumberg, 1978) con le quali viene presentato l’abuso sessuale come il “cunnilingus”, la “fellatio”, la “masturbazione” , la “sodomia” e i “rapporti sessuali”, l’opinione pubblica si trova ad ascoltare  anche tematiche che riguardano le caratteristiche e la crescita della sessualità del bambino, dell’adolescente e dell’adulto non solo riferiti dal punto di vista medico o biologico ma anche quale  espressione affettiva, relazionale, cognitiva e corporea dell’individuo all’interno di un processo di crescita che coinvolge il vivere  personale e sociale.

Dobbiamo quindi considerare la sessualità sia come un aspetto fondamentale della personalità ma anche come espressione  di un processo di crescita del nostro senso di  identità.

Se in generale “l’ identità ” viene intesa  ciò’ che una persona e’ in un dato momento della sua vita  (infante, bambino, adolescente, adulto ) e si viene a definire sulla base delle capacità, delle abilità, dei valori, degli atteggiamenti e dei rapporti affettivi acquisiti in un determinato contesto sociale generale o più’ ristretto come la famiglia e la scuola ( Petter, 1995),  l’identità sessuale’ si identifica con il genere maschile o femminile di appartenenza, rappresenta il senso di noi medesimi quali maschi o quali femmine ed insieme al ruolo di genere implica tutto ciò che sentiamo e pensiamo, tutto ciò che facciamo e diciamo ( Money e Tucker ; 1965). Così,  se il senso dell’ identità rappresenta globalmente l’idea, lo schema e il modello mentale che ognuno di noi possiede di se stesso e che si viene a definire sulla base delle esperienze affettive-emotive-sociali vissute nella relazione con se stessi, con l’ambiente umano e fisico, il senso dell’identità sessuale è il “come ci si sente di essere” nel genere di appartenenza.

Tuttavia un dato ormai scientificamente provato, al di là di ogni teoria e pratica psicologica, si riferisce al fatto che l’identità e il senso di identità sessuale nell’adulto sono il frutto di esperienze e vissuti sperimentati nel corso delle fasi precedenti di crescita nei confronti di se stessi e della relazione con i coetanei e gli adulti.

Tratto da  “La crescita nella sessualità. La corporeità,  l’affettività e la socialità nell’infanzia.”  Bonomi Editore –Pavia.

Dott.ssa Maria Zampiron
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa - Ponte San Nicolò (PD) e Roma


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Dott.ssa Maria Zampiron
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa a Ponte San Nicolò (PD) e Roma

Ordine degli Psicologi della Regione Lazio n. 4206 dal 20/12/1993
Laurea in Psicoterapia comportamentale-cognitiva

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